Eleggeranno un Papa? No, un portavoce del nulla.
Tra qualche giorno si chiuderanno le porte della Cappella Sistina, e dentro ci sarà l’ennesima farsa travestita da sacralità. I cardinali, inamidati come lenzuola fresche di bucato, si riuniranno per scegliere il prossimo Papa.
Dovrebbe essere un successore di Pietro.
Sarà, nella migliore delle ipotesi, un pupazzo diplomatico che parla di pace, clima e accoglienza come un qualsiasi segretario dell’ONU con la croce appesa al collo.
Altro che Spirito Santo. Dentro quella sala aleggia semmai lo spirito di Machiavelli, quando va bene. Più spesso, quello di un amministratore delegato che deve tenere buoni tutti gli azionisti: americani, africani, progressisti, conservatori, gender-friendly, cinesi, migranti e lobby arcobaleno.
Altro che Spirito Santo. Dentro quella sala aleggia semmai lo spirito di Machiavelli, quando va bene. Più spesso, quello di un amministratore delegato che deve tenere buoni tutti gli azionisti: americani, africani, progressisti, conservatori, gender-friendly, cinesi, migranti e lobby arcobaleno.
Altro che pastorale: è marketing ecclesiastico allo stato puro.
I candidati (dati per favoriti) sono un insulto all’intelligenza.
I candidati (dati per favoriti) sono un insulto all’intelligenza.
Pietro Parolin: un burocrate in clergyman che fa più sbadigli che sermoni.
Matteo Zuppi: un parroco da talk show, pronto a benedire tutto, anche le unioni civili e le conferenze sul riscaldamento globale.
Luis Tagle: il candidato da manuale ONU, asiatico, educatissimo, perfetto per farsi applaudire dalle ONG. Un Papa “woke”, buono per ogni stagione.
E magari stavolta, per par condicio, ci propongono un Papa vegetariano, gender neutral e con l’iPhone in mano. Così almeno fa il rosario in diretta su Instagram.
Il punto è che nessuno crede più in niente. Il Vaticano si sta scavando la fossa con la pala della retorica.
E magari stavolta, per par condicio, ci propongono un Papa vegetariano, gender neutral e con l’iPhone in mano. Così almeno fa il rosario in diretta su Instagram.
Il punto è che nessuno crede più in niente. Il Vaticano si sta scavando la fossa con la pala della retorica.
Parlano di povertà ma vivono in palazzi.
Parlano di accoglienza ma si blindano dietro mura.
Parlano di trasparenza mentre decidono tutto a porte chiuse.
Chi li prende sul serio? Nessuno.
Tranne i giornalisti compiacenti, che si bagnano le mutande ogni volta che un cardinale twitta una frase pseudo-progressista.
La Chiesa oggi è un’azienda in crisi.
La Chiesa oggi è un’azienda in crisi.
I dipendenti (cioè i preti) scarseggiano.
I clienti (i fedeli) scappano.
Ma il management (la Curia) continua a organizzare meeting e sinodi, convinta che basti cambiare slogan per riempire le panche vuote.
E intanto, chi non si allinea è “contro”. Se osi dire che un Papa non dovrebbe fare da testimonial all’industria bellica o ai talk show europeisti, sei subito tacciato di eresia. Sei un reazionario. O peggio: un traditore. In un’epoca in cui perfino Gesù Cristo, se tornasse, sarebbe accusato di non essere abbastanza inclusivo.
E così, tra un’incensata e un sorriso, ci ritroveremo con un Papa inutile.
E intanto, chi non si allinea è “contro”. Se osi dire che un Papa non dovrebbe fare da testimonial all’industria bellica o ai talk show europeisti, sei subito tacciato di eresia. Sei un reazionario. O peggio: un traditore. In un’epoca in cui perfino Gesù Cristo, se tornasse, sarebbe accusato di non essere abbastanza inclusivo.
E così, tra un’incensata e un sorriso, ci ritroveremo con un Papa inutile.
Uno che parla tanto ma non dice niente.
Uno che benedice tutto, pure l’inesistenza della fede.
Uno che piacerà a tutti perché non avrà le palle di scontentare nessuno.
E noi? Guarderemo la fumata bianca, come dei fessi. A sperare in un segno dal cielo, mentre ci servono un’operazione di marketing con il colletto rovesciato.
Sarà anche bianca, sì. Ma non sarà fumata. Sarà nebbia. Quella fitta, che annebbia menti e coscienze.
E noi? Guarderemo la fumata bianca, come dei fessi. A sperare in un segno dal cielo, mentre ci servono un’operazione di marketing con il colletto rovesciato.
Sarà anche bianca, sì. Ma non sarà fumata. Sarà nebbia. Quella fitta, che annebbia menti e coscienze.
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